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Speciale Bambini

Cos’è la pedodonzia?

La pedodonzia si occupa della cura dei denti dei bambini, permette di salvaguardare la salute dentale del piccolo paziente a partire dai denti decidui (da latte) fino alla dentatura definitiva.

Il dentista fornirà alla famiglia ed allo stesso bambino le informazioni utili per una corretta prevenzione e rimozione della placca batterica con l’uso di spazzolino e filo interdentale. Nel corso delle sedute di controllo, si verificherà lo stato di salute di denti e gengive.

Fluoroprofilassi

Gli studi che sono stati condotti rilevano che l’azione del fluoro è fondamentale perla prevenzione della carie. La fluorizzazione dell’acqua potabile influisce positivamente sia sulle gemme degli elementi dentali in formazione sia su quelli già in arcata.

Richiedi allo studio la concentrazione di fluoro nella tua zona di abitazione.

Sigillature di solchi e fessure
La sigillatura dei molari permanenti rappresenta una valida strategia difensiva contro la carie. L’applicazione di una resina speciale lungo i solchi masticatori permette di proteggerne lo smalto, rendendo il dente inattaccabile dalla placca batterica. L’effetto protettivo della sigillatura, consigliato in età pediatrica, può durare diversi anni.
Pedodonzia e Ortodonzia
Lo screening precoce delle funzioni masticatorie del bambino consente di evidenziare eventuali disallineamenti dentali o anomalie scheletriche. Opportunamente intercettate durante il periodo di crescita, tutte le alterazioni possono essere corrette mediante l’ausilio di apparecchi ortodontici, evitando il ricorso estrazioni o alla chirurgia ortognatica.
Diploma di Bravura

Al termine della prima visita, ad ogni piccolo paziente verrà rilasciato un Diploma di coraggio e bravura, da esporre a casa ed esibire a scuola

Salute Orale e Gravidanza
La gravidanza, pur essendo un periodo ricco di gioia ed entusiasmo per tutte le future mamme, può non essere affrontata correttamente a livello odontoiatrico. Considerata la delicatezza del momento e la necessità di non effettuare, se possibile, interventi medici/odontoiatrici, è consigliabile, sicuramente, una prevenzione mirata lungo l’intero periodo della gestazione. Prima di tutto bisogna dire che è importante, qualora siano necessari degli interventi odontoiatrici, stabilire una comunicazione tra Odontoiatra e Ginecologo così da poter intraprendere la soluzione terapeutica migliore. La gravidanza non deve rappresentare un ostacolo all’esecuzione del trattamento odontoiatrico bisogna infatti sottolineare l’importanza di un trattamento tempestivo in caso di urgenza. È buona norma comunque, per non causare eccessivo stress alla paziente, rimandare gli interventi non urgenti e le cure non strettamente necessarie al termine della gravidanza e gli altri interventi assolutamente necessari nel secondo trimestre della gravidanza, così da ridurre il rischio di modificare o alterare lo sviluppo del feto. L’uso di anestetici locali non è controindicato in gravidanza poiché queste sostanze di solito non attraversano la placenta grazie al loro elevato peso molecolare.

Con le radiazioni delle radiografie endorali la quota assorbita dal feto è sei volte inferiore a quella delle radiazioni naturali assorbite quotidianamente, nonostante questo è meglio evitarle in particolare nei primi tre mesi di gravidanza.

L’American Dental Association ha stilato una lista a seconda del rischio che gli antibiotici rappresentano in stato di gravidanza per il feto; tra gli antibiotici l’utilizzo di penicilline e cefalosporine può essere considerato sicuro, l’unica controindicazione è data dal l ‘eventuale allergia della gestante. Per quanto riguarda gli analgesici, che servono per ridurre il dolore, il farmaco di prima scelta in gravidanza è rappresentato dal paracetamolo.

Spesso, durante la gravidanza, si nota l’aumento della malattia parodontale causata delle alterazioni salivari e dei tessuti parodontali. Altro consiglio che si può dare alle future mamme è quello di iniziare a prendersi cura della salute orale dei nascituri tramite l’assunzione, dopo consulto con il proprio ginecologo, di fluoro dal terzo mese di gravidanza.
La terapia inizia obbligatoriamente con una o più sedute di igiene professionale ambulatoriale, seguite da sedute di scaling (rimozione sottogengivale di placca e tartaro).

Nelle forme meno gravi, questi trattamenti sono sufficienti a garantire la guarigione; negli stadi più avanzati invece, è necessario ricorrere a trattamenti chirurgici.
Quest’ultimi possono essere resettivi (con rimodellamento osseo e plastica gengivale) o rigenerativi, con la rigenerazione dei tessuti parodontali (gengiva ed osso) grazie all’ausilio di biomateriali e membrane.

Qualora la gravità della paradontite non consentisse il mantenimento in sede degli elementi dentari, sarà possibile sostituire gli stessi ricorrendo ad adeguati interventi di implantologia.